Si è svolto ieri l’incontro tra il Ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara e i rappresentanti delle organizzazioni sindacali del comparto scuola.
Nel corso dell’incontro sono stati trattati diversi temi tra cui quello del sostegno e della necessità di assicurare maggiore continuità agli insegnanti di sostegno degli alunni con disabilità.
Già nei giorni scorsi, il Ministro Valditara, nel corso di un intervista rilasciata al quotidiano “La Stampa“, aveva annunciato di voler modificare il regolamento delle supplenze per consentire, a partire dal prossimo anno, la conferma sullo stesso posto dei supplenti di sostegno per l’intero ciclo scolastico dello studenti. Una misura che scatterebbe solo su richiesta delle famiglie e comunque su base volontaria da parte dei docenti.
Ricordiamo che tale proposta non è del tutto nuova. Infatti, l’art. 14 comma 3 del D.lgs 66/2017 in attuazione della Legge 107/2015 (ancora in vigore) aveva introdotto una norma proprio mirante a favorire la continuità didattica dei docenti su sostegno con contratto a tempo determinato.
Al fine di agevolare la continuità educativa e didattica di cui al comma 1 e valutati, da parte del dirigente scolastico, l’interesse della bambina o del bambino, dell’alunna o dell’alunno, della studentessa o dello studente e l’eventuale richiesta della famiglia, ai docenti con contratto a tempo determinatoper i posti di sostegno didattico possono essere proposti, non prima dell’avvio delle lezioni, ulteriori contratti a tempo determinato nell’anno scolastico successivo, ferma restando la disponibilità dei posti e le operazioni relative al personale a tempo indeterminato, nonché quanto previsto dall’articolo 1, comma 131, della citata legge n. 107 del 2015. Le modalità attuative del presente comma sono definite con decreto del Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca da adottare ai sensi dell’articolo 17, comma 3, della legge 23 agosto 1988, n. 400, anche apportando le necessarie modificazioni al regolamento di cui al decreto del Ministro della pubblica istruzione 13 giugno 2007, n. 131″.
La norma consentiva dunque sulla base della valutazione del dirigente scolastico dell’interesse dell’alunno disabile e sulla base dell’eventuale richiesta della famiglia, la conferma dei docenti con contratto a tempo determinato che avessero prestato servizio a sostegno dell’alunno disabile nell’anno scolastico precedente.
La stessa norma prevedeva che con successivo decreto del MIUR si sarebbero dovute definire le modalità attuative anche apportando le opportune modifiche al DM 13 giugno 2007 n. 131 (c.d. “Regolamento Supplenze”), decreto che non è mai stato emanato. In mancanza del decreto attuativo, tale norma è quindi rimasta di fatto inattuata.
LA POSIZIONE DI ANIEF
Secondo Anief, però, se si vuole davvero raggiungere l’obiettivo della continuità didattica la strada non è questa bensì la trasformazione dei posti in deroga in posti in organico di diritto.
“Abbiamo fatto presente al Ministro – spiega Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief – che sul sostegno il vero nodo da sciogliere riguarda i tantissimi posti in deroga, quest’anno pari a 89mila e destinati ad aumentare nelle prossime settimane: solo che la soluzione non può essere quella dei contratti pluriennali, ma il travaso di quelle cattedre nell’organico di diritto. Realizzando questo passaggio, si aprirebbero le porte della stabilizzazione per decine di migliaia di precari specializzati, si darebbe un colpo mortale alla supplentite e si agevolerebbe finalmente la continuità didattica. Perché se c’è un posto in deroga, il problema è nominare un supplente o trasformare quel posto in organico di diritto?”