In questi giorni gli uffici scolastici provinciali stanno pubblicando gli esiti delle supplenze da GPS/GAE al 30 giugno/31 agosto.
In questo articolo intendiamo concentrarci sulla questione generale dell’eccessivo numero di specializzati presenti nelle regioni del sud Italia
La questione riguarda in particolare scuola secondaria, con particolare riferimento alla scuola secondaria di II grado, anche se, nelle regioni del sud Italia, la situazione comincia ad essere preoccupante anche per la scuola secondaria di I grado.
LA MINI CALL VELOCE
Già in occasione della c.d. “Mini Call Veloce” i numeri per la classe di concorso ADSS (Sostegno II grado) erano stati impietosi: zero. Nessun posto disponibile in tutta Italia. Anche per ADMM, rispetto agli anni scorsi i posti disponibili sono stati sensibilmente inferiori.
I NUMERI DELLA SICILIA
I numeri della provincia della Sicilia sono emblematici: a fronte di circa 2500 candidati presenti nelle graduatorie di ADSS della provincia di Catania, il primo bollettino è arrivato a nominare solamente fino a posizione 657 con punteggio minimo 110 (oltre a tale posizione sono stati nominati 95 candidati riservisti). Complessivamente quindi i nominati sono stati 535 a fronte di 1882 specializzati attualmente senza nomina.
Anche la situazione su ADMM non è affatto buona. Se fino allo scorso anno non vi erano stati particolari problemi su ADMM, da quest’anno, il punteggio minimo per essere nominati è stato 79, con 581 specializzati che al momento sono senza nomina.
A Palermo, a fronte di 2894 persone presenti in graduatoria su ADSS si è arrivati a nominare fino a posizione 966 che corrisponde a punteggio minimo di 105. Sopra tale soglia sono stati nominati solo coloro che potevano vantare di un qualche titolo di riserva. Anche per ADMM presenti 1737 aspiranti in graduatoria e le nomine sono state 1240 (circa). Sopra tale soglia sono stati nominati solo alcuni “riservisti” (titolari di un titolo di riserva).
Situazioni simili sono presenti un po’ in tutte le province del sud Italia. É evidente quindi che il racconto secondo cui mancano docenti di sostegno è assolutamente errato e fuorviante.
TROPPI SPECIALIZZATI NELLA SCUOLA SECONDARIA
La causa principale va ricercata nello squilibrio fra domanda e offerta nei percorsi di specializzazione. Negli ultimi anni, nelle regioni del sud Italia sono stati banditi un numero enorme di posti tale da ingolfare le graduatorie di tutte le province. Avevamo già denunciato nel 2021 questo fenomeno che è proseguito, se possibile in misura ancora più accentuata, negli ultimi anni.
Il rischio che paventavamo già da allora era quello di creare migliaia di docenti specializzati nelle regioni del sud senza che vi siano reali possibilità lavorative non solo per le immissioni in ruolo ma addirittura anche per le supplenze.
Quando si parla – spesso a sproposito – di mancanza di docenti di sostegno, bisognerebbe sempre fare dei doverosi distinguo fra gradi e fra territori. É evidente che la situazione è molto diversa fra sud e nord Italia, ma anche in quest’ultimo quest’anno difficilmente tutti i docenti specializzati presenti nelle varie graduatorie riusciranno a lavorare (cosa che fino a qualche anno fa era impensabile).
Tale situazione è destinata a peggiorare con l’attivazione a breve dei percorsi di specializzazione INDIRE rivolti ai docenti con tre anni di servizio e agli specializzati esteri in attesa di riconoscimento, i quali, secondo lo stesso Ministero, vedranno una platea di circa 85.000 destinatari (dei quali però non si conosce ancora la ripartizione fra i vari gradi\ordini di scuola).
Da considerare inoltre anche l’effetto delle specializzazioni estere. Se questo fenomeno negli ultimi anni era stato relativamente contenuto (si stimano che siano in attesa di riconoscimento circa 11.000 mila domande), l’attivazione dei corsi INDIRE rivolti proprio a questa platea, rischia di attivare una nuova corsa al conseguimento dei titoli esteri.
CONCLUSIONI
Riteniamo quindi necessario che il Ministero dell’Università e della Ricerca (MUR), anche alla luce dell’imminente attivazione dei percorsi INDIRE, nella definizione dei posti messi a bando per le varie tipologie di percorsi, tenga conto della situazione di fatto molto diversificata per territori al fine di assicurare il fondamentale raccordo fra il fabbisogno reale di insegnanti specializzati e l’offerta formativa degli atenei, onde evitare che si verifichino le suddette problematiche e nel rispetto di quanto previsto dal DM 249/2010.
Infatti, senza tale raccordo il rischio (che purtroppo in molti casi è già divenuto realtà) è quello di specializzare persone che non verranno mai chiamate dalle graduatorie per le supplenze, creando illusioni e aspettative infondate.