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domenica, Gennaio 26, 2025
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POLITICA SCOLASTICA: TRE QUESTIONI DA RISOLVERE. L’ANP SCRIVE ALLA MINISTRA AZZOLINA

Il Presidente dell’ANP (Associazione Nazionale Dirigenti Pubblici e altre professionalità della scuola) Antonello Giannelli ha inviato oggi una lettera alla Ministra Azzolina per sottoporle tre questioni di politica scolastica che richiedono soluzioni in tempi brevi.

1) Indicazioni generali per la riapertura di settembre
È superfluo rimarcare quanto sia urgente, per i dirigenti delle scuole, conoscere le indicazioni di massima necessarie per procedere in sicurezza alla ripresa delle lezioni in presenza a settembre. I colleghi, in quanto titolari del potere organizzativo interno alle istituzioni scolastiche a norma dell’articolo 25 del decreto legislativo 165/2001, hanno assoluta necessità di prefigurarsi con il dovuto anticipo le situazioni che dovranno gestire. Tanto sia per impartire al personale le disposizioni di servizio più opportune sia per utilizzare al meglio le risorse economiche di cui all’articolo 231 del decreto-legge 34/2020.

In particolare, deve essere chiarito cosa fare qualora lo scenario epidemiologico presenti ancora carattere di severità: il distanziamento interpersonale è infatti materialmente irrealizzabile in molte aule a causa dello sfavorevole rapporto esistente tra numero di alunni e metratura delle stesse.

Se tali indicazioni dovessero tardare ulteriormente, i dirigenti scolastici si troverebbero nella impossibilità di darvi seguito e non certo per loro responsabilità.

2) Utilizzo delle scuole come seggi elettorali

È del tutto inopportuno che la didattica in presenza sia interrotta, subito dopo il rientro, a causa dell’improprio utilizzo degli edifici scolastici quali seggi elettorali; eventualità, peraltro, molto probabile a causa della prossima tornata di elezioni amministrative.

Sulla questione l’ANP ha da sempre una posizione chiarissima: si voti al di fuori delle scuole e si evitino interruzioni didattiche non necessarie.

3) Regolamentazione della pubblicità legale delle valutazioni di profitto scolastico

Nel nostro ordinamento non si ravvisano norme di rango primario – né regolamentari – che disciplinino la questione. Di conseguenza, vista la severa disposizione di cui all’articolo 2-ter, comma 1 del decreto legislativo 196/2003, le scuole dovranno adeguarsi, in questo finale di anno scolastico, a quanto indicato dalla nota ministeriale 9168 del 9 giugno 2020 che, a sua volta, si conforma alla rigorosa posizione assunta dal Garante per la protezione dei dati personali.

Secondo l’ANP, tale posizione arreca un enorme pregiudizio al ruolo pedagogico della valutazione, in quanto è assolutamente necessario che gli alunni conoscano i voti attribuiti ai loro compagni di classe o, almeno, a quelli ammessi alla classe successiva. Si tratta di uno dei valori portanti della relazione educativa interna alla classe: proprio la condivisione, tra i componenti del gruppo, di tutte le informazioni valutative favorisce, in ciascuno, lo sviluppo della capacità di autovalutarsi. L’indisponibilità di questi elementi conoscitivi ostacola quella crescita morale e intellettuale che è la finalità ultima della scuola.

Per porre rimedio a questa inaccettabile situazione è necessaria, in vista del prossimo anno scolastico, una iniziativa di carattere legislativo.

Vedi la lettera
Vedi il sito dell’ANP

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