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sabato, Dicembre 7, 2024
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CISL Scuola: Concorsi a raffica, una vessazione per gli idonei costretti a ripeterli, uno spreco di risorse evitabile riformando il reclutamento [Comunicato]

È sempre più urgente una revisione complessiva del sistema di reclutamento, per risolvere criticità che si ripropongono puntualmente ogni anno e che oggi sono ancora più evidenti, arrivando al limite del paradosso”. Lo sostiene la segretaria generale CISL Scuola, Ivana Barbacci, che osserva: “La decisione di non autorizzare le assunzioni dei docenti su tutti i posti effettivamente vacanti, ma solo su una loro parte, costringe a coprire con lavoro precario molte cattedre, per le quali ci sarebbero aspiranti che hanno affrontato e superato le prove di un concorso, ma non potranno essere assunti. Come se non bastasse, il buon esito della prova superata non avrà per loro alcun valore, e saranno costretti a ripeterla, partecipando praticamente a un concorso ogni anno, se questo è il ritmo che l’Amministrazione sarà costretta a darsi”.

Si tratta di un evidente spreco di risorse – prosegue la segretaria generale CISL Scuola – che si traduce per i diretti interessati (penso agli idonei dei concorsi 2020, ma anche a quelli del 2023) in una vera e propria vessazione, illogica e ingiustificata. Da tempo la CISL Scuola chiede di rendere strutturale un sistema a doppio canale, già messo in pratica con successo da qualche anno sui posti di sostegno. Un canale che affianchi quello dei concorsi per esami, fra l’altro, darebbe a chi supera un concorso, ma non lo vince, la possibilità di far valere in una graduatoria per titoli quel requisito, insieme all’esperienza di lavoro nel frattempo eventualmente maturata”.

Questa è la soluzione – conclude Ivana Barbacci – verso cui dovrebbero indirizzarsi, a nostro avviso, le scelte del Legislatore. Nel frattempo, si faccia tutto il possibile per rimuovere le rigidità imposte dalle regole attuative del PNRR; si autorizzi l’assunzione degli idonei nei concorsi, visto che i posti ci sono già adesso e non ha nessun senso riservarli al futuro, immaginando di continuare a bandire concorsi a raffica”.

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