Con una lettera inviata al Capo di Gabinetto del Ministro dell’Istruzione e del merito i sindacati rappresentativi del comparto istruzione e ricerca hanno chiesto un incontro urgente al MIM, possibilmente col coinvolgimento del Ministero dell’Università, per discutere una serie di questioni che nella lettera vengono puntualmente indicate.
Ciò, nell’imminenza dell’avvio delle iscrizioni ai percorsi formativi previsti dal DPCM 4 agosto 2023 e in considerazione del diffuso interesse che ruota intorno a tali percorsi.
In particolare si chiede di avere risposte in merito alle seguenti questioni:
- Offerta formativa da parte degli Atenei. Solo in occasione dell’informativa sul DM dei tutor dei tirocinanti siamo venuti a conoscenza del “Fabbisogno di percorsi abilitanti” definito dal Ministero dell’Istruzione e del Merito nell’ottobre scorso. Attivato il confronto ai sensi del CCNL vigente, confronto che non è ancora stato concluso, abbiamo avuto contezza dei dettagli relativi al fabbisogno individuato pari a complessivi 40.000 percorsi e abbiamo sollevato diverse perplessità circa la distribuzione territoriale dei percorsi evidenziando la necessità di un intervento correttivo che consenta di implementare i percorsi nelle aree geografiche dove non è prevista l’attivazione.
- Quota di riserva per docenti triennalisti nella scuola statale o paritaria (compresi i docenti della IeFP) e i docenti che hanno partecipato alla procedura prevista dal comma 9 bis e relativi percorsi di 30 cfu abilitanti. Finora gli Atenei nelle comunicazioni sui loro siti circa l’offerta di percorsi che intendono attivare non ha dato notizia della riserva prevista dal Dpcm e della offerta specifica di 30 cfu abilitanti di cui al dl 75/2023 che li ha introdotti in occasione della conversione in legge.
- Talune università segnalano che l’accesso ai percorsi sarà limitato. Tale circostanza va regolata di concerto tra MUR e MIM e, nel caso dell’accesso ai percorsi di 30 cfu abilitanti, si tratta non tanto di limitarlo bensì di scaglionarlo stabilendo i criteri.
- Il DPCM prevede il riconoscimento di crediti già posseduti, a partire dai 24 CFU del precedente ordinamento, ma non solo. Serve regolare in modo uniforme il riconoscimento e prevedere un adeguato “sconto” sulle quote di iscrizione.
- Attivazione dei percorsi di 30 cfu abilitanti per i docenti già abilitati o specializzati sul sostegno. I percorsi sono molto attesi ma nulla è stato detto al riguardo.
Su questi temi chiediamo un confronto possibilmente alla presenza del Mur o comunque con il livello dell’Amministrazione di codesto ministero che è titolare del concerto con il MUR sulla materia.