venerdì, Febbraio 7, 2025
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Reclutamento 2023/24: si stimano 56.000 assunzioni di cui 19.000 su posti di sostegno. Si attende l’esito della mobilità.

Rispondendo al question time del 3 Maggio presso la Camera dei Deputati, il Ministro dell’Istruzione e del Merito Valditara ha fornito indicazioni sulla consistenza numerica delle immissioni in ruolo previste per l’a.s. 2023/2024 e per il prossimo biennio.

Complessivamente si stimano circa 56.000 assunzioni delle quali:

  • Circa 19 mila per posti di sostegno di cui:
    • circa 2 mila dalle GAE e dalle graduatorie dei concorsi esistenti 
    • circa 17 mila dalle GPS I fascia sostegno e dai relativi elenchi aggiuntivi tramite la procedura straordinaria di assunzioni prevista dal Decreto PA
  • Quasi 38 mila su posto comune derivanti dallo scorrimento delle graduatorie di merito dei concorsi comprensive degli idonei.

SI ATTENDONO GLI ESITI DELLA MOBILITÀ
Per conoscere l’esatta quantificazione dei posti nonché la loro ubicazione occorre però attendere in primo luogo l’esito delle operazioni di mobilità i cui risultati saranno pubblicati, per il personale docente, il 24 maggio 2023.

Com’è noto infatti la mobilità, pur non modificando la consistenza complessiva delle disponibilità a livello nazionale, ne modifica la distribuzione geografica sia tra le province sia tra le classi di concorso (a causa dei passaggi di cattedra/ruolo e dei trasferimenti da posto comune a posto di sostegno e viceversa). Solo dopo questa operazione sarà dunque possibile conoscere la consistenza precisa e l’ubicazione dei posti disponibili per le assunzioni.

CONCORSO PER 35.000 POSTI
Il Ministro Valditara ha parlato anche del prossimo concorso per circa 35.000 posti che dovrebbe essere bandito entro l’estate. I tempi dell’emanazione del bando potrebbero però slittare.

In ogni caso è impensabile ipotizzare lo svolgimento di tale concorso in tempi stretti ragione per cui i vincitori saranno assunti per le immissioni in ruolo 2024/2025.  

Allo stato attuale, secondo quanto stabilisce la Legge 79/2022 al concorso in questione potranno partecipare coloro che sono in possesso dei requisiti transitori previsti:

  • 24 CFU conseguiti entro il 31 ottobre 2022 i 24 CFU potranno accedere ai concorsi fino al 31 dicembre 2024.
  • 3 anni di insegnamento negli ultimi 5 anni di cui almeno un anno specifico.

In entrambi i casi, nel caso del superamento del concorso occorrerà completare la formazione acquisendo almeno 30 crediti formativi universitari o accademici del percorso universitario di formazione e superare la prova finale necessaria per l’abilitazione.

La legge 79/2022 prevede una procedura concorsuale così strutturata:

  • una prova scritta con più quesiti a risposta aperta volta all’accertamento delle conoscenze e competenze del candidato sulla disciplina della classe di concorso o tipologia di posto per la quale partecipa, nonché sulle metodologie e le tecniche della didattica generale e disciplinare, sull’in­formatica e sulla lingua inglese.
  • una prova orale nella quale si accertano, oltre alle conoscenze disciplinari, le competenze didattiche e l’abilità nell’insegnamento anche attraverso un test specifico; 

Tuttavia, come ha riferito nei giorni scorsi il quotidiano Italia Oggi allo studio potrebbero esserci dei correttivi, da inserire eventualmente in fase di conversione del decreto legge PA, per esempio per ripristinare la prova scritta a risposta multipla così da accelerare i tempi di svolgimento del concorso. 

Sempre secondo Italia Oggi, la novità più rilevante potrebbe riguardare i contenuti di questa prova, che potrebbe vertere prevalentemente su elementi didattico-pedagogici (quindi comuni alle varie classi di concorso) piuttosto che sulla disciplina della classe di concorso, in modo da contenere il tempo necessario alla preparazione dei quesiti, rafforzando al contempo però la prova orale. 

Poiché si tratta di una norma correlata al PNRR, prima di procedere con eventuali correttivi si attendono gli esiti dei confronti con la Commissione Ue, che sembrerebbe propensa ad alcuni correttivi purché si mantenga lo spirito della riforma.

SARÀ ANCHE PER INFANZIA E PRIMARIA?
Non è ancora noto se il concorso riguarderà anche la scuola dell’infanzia/primaria.

Ricordiamo che la Legge 79/2022 riguarda esclusivamente la riforma del reclutamento della scuola secondaria ma, a legislazione vigente, niente vieta di bandire un concorso per infanzia\primaria per quelle regioni in cui le graduatorie di merito esistenti sono già esaurite.

Vi sono infatti molte regioni del centro nord dove le graduatorie di merito del concorso ordinario 2020 e dello straordinario 2018 sono già esaurite per cui si registra l’esigenza di un nuovo concorso che permetta di coprire i tanti posti vacanti.

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