domenica, Febbraio 9, 2025
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Riforma della scuola: provvedimento atteso oggi in aula, ecco alcune delle novità

É atteso in Aula del Senato oggi 21 giugno, alle 9,30, il disegno di legge di conversione del decreto-legge n. 36, recante ulteriori misure urgenti per l’attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza. 

Il provvedimento deve essere convertito in legge entro il 29 giugno pena la sua decadenza. Pertanto, dopo l’approvazione del senato, il testo passerà alla camera molto velocemente senza che sia possibile apportare ulteriori modifiche. 

Nei giorni scorsi le Commissioni riunite 1a e 7a (Commissioni Affari costituzionali e Istruzione pubblica, beni culturali) sono state impegnate con l’esame del provvedimento, durante il quale sono stati approvati diversi emendamenti.

Sugli emendamenti relativi al comparto scuola non si era però raggiunta la quadra tra le varie forze di maggioranza che invece sembra essere arrivata nella serata di ieri. Secondo quanto si apprende da fonti M5S, tra le misure che dovrebbero confluire nel maxiemendamento che sarà votato in aula vi sono:

  • Lo stop fin da subito ai concorsi con prova scritta a crocette a favore di prove a risposta aperta. Il testo iniziale infatti prevede il ricorso a test a risposta multipla o strutturata fino al 31 dicembre 2024 e con più quesiti a risposta aperta a far data dal 1° gennaio 2025.
  • Non sarà previsto alcun taglio lineare all’organico dei docenti.
  • L’esonero dal servizio per i collaboratori dei dirigenti scolastici per le scuole in reggenza.
  • Il via libera allo scorrimento delle graduatorie degli idonei dei concorsi docenti della secondaria, come fatto già per la primaria.
  • Il taglio della carta docenti sarà rinviato fino al 2024.
  • La previsione del concorso riservato agli insegnanti di religione precari. 

Secondo quanto stabilito dalla Conferenza dei capigruppo, il voto di fiducia in senato è atteso tra mercoledì notte e giovedì mattina, anche se i tempi potranno essere definiti con più precisione dopo l’elaborazione del maxi emendamento, la relativa bollinatura della Ragioneria dello Stato, la presentazione e l’esame della commissione Bilancio.

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