É stato pubblicato il Decreto Ministeriale 451 dell’8 maggio 2023 contenente le modalità e i contenuti ai fini della definizione dei bandi da parte delle singole Università e per lo svolgimento delle prove di ammissione ai corsi di laurea e di laurea magistrale a ciclo unico per la formazione di architetto.
Le prove di ammissione saranno gestite e si svolgeranno nei singoli atenei ed è identica con riferimento al numero dei quesiti, al numero delle opzioni di risposta ed ai programmi.
La prova d’accesso mira a verificare l’adeguatezza della personale preparazione del candidato, con riferimento alle conoscenze disciplinari di base indispensabili per l’accesso ai corsi di laurea e per il conseguimento degli obiettivi formativi qualificanti di detti corsi.
La prova dovrà prevedere la soluzione di 50 quesiti con 5 opzioni di risposta e di cui una sola corretta. Il tempo massimo a disposizione dei candidati è di 100 minuti. Le domande riguarderanno argomenti di cultura generale e ragionamento logico, storia (inclusa storia dell’arte), disegno e rappresentazione, fisica e matematica. A ciascun argomento saranno dedicati 10 quesiti (per un totale, appunto, di 50 domande).
L’allegato A specifica i programmi.
Ad ogni risposta esatta sarà attribuito 1 punto. Zero punti sono previsti per le risposte omesse e meno 0,25 punti saranno assegnati per ogni risposta errata.
La data della prova di ammissione, le modalità per potersi candidare e quelle per lo svolgimento delle prove, il numero dei posti disponibili saranno indicati nei bandi che verranno predisposti dai singoli atenei – e che verranno pubblicati sui siti ufficiali delle università -. Le prove di ammissione dovranno essere organizzate dagli atenei non oltre la data del 29 settembre 2023.
La graduatoria degli aspiranti all’ammissione al corso di laurea e di laurea magistrale a ciclo unico direttamente finalizzati alla formazione di architetto è costituita dai candidati secondo l’ordine decrescente del punteggio ottenuto nella prova.
È ammesso ai corsi di laurea, secondo l’ordine della graduatoria definito sulla base del punteggio conseguito, un numero di candidati non superiore al numero dei posti disponibili per l’accesso indicato nei bandi di Ateneo.