Per l’accesso alla classe di concorso A-23 – Lingua italiana per discenti di lingua straniera (alloglotti), il DPR 19/2016 richiede alcuni requisiti:
- il possesso di un titolo di laurea idoneo all’insegnamento nella classe di concorso in questione (es: LM-14, LM-39 solo per citarne qualcuno).
- il possesso di alcuni esami\CFU (es: nei settori L-LIN/01, L-LIN/02, L-FIL-LET/12, ecc). Vedi qui i requisiti richiesti.
- il possesso di un titolo di specializzazione L2 di cui al DM 92/16.
TITOLI DI SPECIALIZZAZIONE L2
I titoli di specializzazione sono quelli individuati dal DM 92/2016. In particolare, l’allegato A del richiamato DM 23 febbraio 2016, n. 92 individua i titoli di specializzazione attualmente riconosciuti e conseguiti entro l’anno scolastico 2015/2016, ai sensi dell’ articolo 1, e le Università competenti a rilasciarli.
In particolare:
- Ditals di II livello rilasciato dall’Università per stranieri di Siena
- Cedils rilasciato dall’Università Ca’ Foscari di Venezia
- DILS-PG di II livello rilasciato dall’Università per stranieri di Perugia
- Gli ulteriori titoli (Master, scuole di specializzazione) individuati dall’Allegato A.
I titoli L2, ove congiunti ai titoli previsto dal vigente ordinamento delle classi di concorso, consentono l’insegnamento sulla corrispondente classe di concorso A-23, Lingua italiana per discenti di lingua straniera.
TITOLO VALUTABILE
Nelle tabelle di valutazione dei titoli, allegate all’OM 112/2022, relativa alle costituzione delle graduatorie provinciali per le supplenze (GPS) del personale docente, i titoli di specializzazione in Italiano L2 di cui all’articolo 3, comma 2, e all’allegato A al decreto ministeriale 23 febbraio 2016, n. 92, sono espressamente richiamati con l’attribuzione di n. 3 punti per ciascun titolo.
L’INFORMATIVA PRESSO IL MINISTERO
Come riporta la CISL Scuola, si è svolto oggi 16 maggio, l’incontro riguardante la modifica del D.M. n. 92 del 2016, contenente le norme per il riconoscimento dei titoli di specializzazione necessari per l’insegnamento dell’Italiano agli stranieri nel CPIA.
Nella bozza presentata dall’Amministrazione si prevede di integrare l’elenco dei titoli di specializzazione contenuti nell’allegato A del citato decreto del 2016, con il riconoscimento di ulteriori titoli rilasciati da tre diversi Atenei:
- Master di II livello in “Didattica dell’italiano lingua non materna”, istituito e attivato dall’Università per gli stranieri di Perugia;
- Master di I livello in “L’insegnamento dell’Italiano agli stranieri, L2” istituito e attivato dall’Università eCampus;
- Master di I livello in “Didattica dell’Italiano come lingua seconda L2” istituito e attivato dall’Università degli Studi di Verona.
La CISL Scuola nel suo intervento ha evidenziato anzitutto che, pur essendo opportuno incrementare il numero degli Atenei autorizzati al rilascio dei titoli specifici per l’insegnamento dell’italiano come lingua 2, occorrerebbe una più ampia attività istruttoria dei percorsi formativi universitari, anche al fine di superare il regime di transitorietà del citato decreto ministeriale, nel quale i criteri per il rilascio dei titoli conseguiti sono individuati sino all’anno accademico 2015/2016.
La CISL Scuola ha posto inoltre in rilievo la necessità di estendere l’accesso alla classe A023, oggi prevista solo per i laureati nelle materie umanistiche e nelle lingue straniere, anche ai docenti della scuola primaria in possesso della laurea in scienze della formazione primaria.
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