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Precari storici e abuso di contratti a tempo determinato: indennizzo da 4 a 24 mensilità [Decreto Salva Infrazioni]

Il Decreto Legge “Salva Infrazioni” (Disposizioni urgenti per la soluzione di procedure di infrazione e pre-infrazione pendenti nei confronti dello Stato italiano), approvato dal Consiglio dei Ministri n. 93 del  ha introdotto disposizioni urgenti per la soluzione di procedure di infrazione e pre-infrazione pendenti nei confronti dello Stato italiano.

IL PARERE DELLA COMMISSIONE EUROPEA
Il decreto-legge mira ad agevolare la chiusura di 16 casi di infrazione e di un caso EU Pilot. La Commissione il 19 aprile 2023  aveva deciso di inviare un parere motivato all’Italia (INFR(2014)4231) per il recepimento non corretto nell’ordinamento nazionale della direttiva 1999/70/CE del Consiglio, che impone di non discriminare a danno dei lavoratori a tempo determinato e obbliga gli Stati membri a disporre di misure atte a prevenire e sanzionare l’utilizzo abusivo di contratti o rapporti di lavoro a tempo determinato.

La normativa italiana non previene né sanziona in misura sufficiente l’utilizzo abusivo di una successione di contratti a tempo determinato per diverse categorie di lavoratori del settore pubblico in Italia. Tra questi, insegnanti e personale amministrativo, tecnico e ausiliario della scuola pubblica, operatori sanitari, lavoratori del settore dell’alta formazione artistica, musicale e coreutica e del settore operistico, personale degli istituti pubblici di ricerca, lavoratori forestali e volontari dei vigili del fuoco nazionali.

Alcuni di questi lavoratori hanno anche condizioni di lavoro meno favorevoli rispetto ai lavoratori a tempo indeterminato, situazione che costituisce una discriminazione e contravviene al diritto dell’Unione. La Commissione ha avviato la procedura di infrazione inviando una lettera di costituzione in mora alle autorità italiane nel luglio 2019, seguita da una lettera complementare di costituzione in mora nel dicembre 2020. Sebbene l’Italia abbia fornito spiegazioni sulle proprie norme nazionali, la Commissione le ha ritenute non soddisfacenti ed emanò il suddetto parere.

IL DECRETO SALVA INFRAZIONI
Il nuovo decreto “Salva-Infrazioni” riconosce un’indennità in favore di tutti i dipendenti pubblici in condizione di precarietà.

Esso modifica la previsione di cui all’art. 36 del D.lgs. 30 marzo 2001, n. 165 e contiene, al suo interno, una disposizione specifica per coloro che si trovano in una condizione di precarietà prolungata nell’ambito della Pubblica amministrazione.

In particolare, il nuovo decreto recita testualmente quanto segue:

nella specifica ipotesi di danno conseguente all’abuso per l’utilizzo di una successione di contratti o rapporti di lavoro a tempo determinato, fatta salva la facoltà per il lavoratore di provare il maggior danno, il giudice stabilisce un’indennità nella misura compresa tra un minimo di quattro e un massimo di ventiquattro mensilità dell’ultima retribuzione di riferimento per il calcolo del trattamento di fine rapporto, avuto riguardo alla gravità della violazione anche in rapporto al numero dei contratti in successione intervenuti tra le parti e alla durata complessiva del rapporto”.

Pertanto:
  • Si riconosce il diritto a un’indennità per il lavoratore che abbia subito un danno a causa dell’abuso di contratti o rapporti di lavoro a tempo determinato. 
  • Sarà un giudice a definire l’importo dell’indennità, in misura compresa tra un minimo di 4 e un massimo di 24 mensilità dell’ultima retribuzione percepita. Nella definizione dell’indennità il giudice dovrà tenere conto anche della gravità della violazione anche in rapporto al numero dei contratti in successione intervenuti tra le parti e alla durata complessiva del rapporto.
  • Resta ferma la possibilità da parte del lavoratore di dimostrare ulteriori danni subiti.
  • Viene confermato l’art. 36 comma 5 che afferma che la violazione delle norme riguardanti l’assunzione o l’impiego nel settore pubblico non comporta l’automatica costituzione di rapporti di lavoro a tempo indeterminato con le medesime pubbliche amministrazioni. Il lavoratore interessato ha diritto al risarcimento del danno derivante dalla prestazione di lavoro in violazione di disposizioni imperative. 

VEDI IL PARERE DELLA UNIONE EUROPEA
VEDI IL D.LGS 165/2001

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