E’ stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il Decreto 9 febbraio 2024 e l’annessa tabella di corrispondenza tra titoli accademici italiani e della Santa Sede ai fini del riconoscimento dei cicli e dei periodi di studio di livello universitario nella Regione europea.
L’art. 8, comma 2, dell’Accordo tra la Repubblica Italiana e la Santa Sede del 13 febbraio 2019, al fine di facilitare le procedure di riconoscimento, prevede la redazione, con l’aggiornamento periodico, delle tabelle di corrispondenza tra i titoli accademici dei rispettivi ordinamenti, fermo restando quanto previsto dall’art. 1 dello stesso Accordo: “in coerenza con i principi della Sezione III della Convenzione di Lisbona, è fatta salva la competenza delle singole Istituzioni della formazione superiore appartenenti ai sistemi di formazione superiore delle Parti in merito al riconoscimento dei cicli, dei periodi di studio e dei titoli accademici, competenza esercitata nell’ambito della propria autonomia e in conformità ai rispettivi ordinamenti”.
In base al Decreto, i titoli accademici rilasciati dalle istituzioni della formazione superiore della Santa Sede operanti in Italia sono riconosciuti corrispondenti, rispetto all’ordinamento italiano, al termine di piani di studio conformi a quanto previsto nella tabella di corrispondenza di titoli di primo e secondo ciclo allegata al decreto, in relazione ai relativi risultati di apprendimento.
Le corrispondenze presenti nella tabella sono da considerarsi collegate esclusivamente ai programmi svolti presso le sole sedi delle istituzioni afferenti al sistema della Santa Sede e si riferiscono a titoli rilasciati a decorrere dall’anno accademico 2023/2024.
La tabella, viene precisato nel decreto, ha uno scopo meramente comparativo e non determina alcun riconoscimento formale, elemento che rimane demandato alle istituzioni della formazione superiore e a quelle preposte per legge al fine di svolgere tali procedure.
Al fine di facilitare le procedure di riconoscimento rispettivamente tra il sistema italiano e della Santa Sede, anche ai fini della verifica dell’autenticità della relativa documentazione accademica, le istituzioni della formazione superiore italiane sono invitate all’utilizzo degli strumenti e della documentazione prodotta dal Centro di informazione sulla mobilità e le equivalenze accademiche (CIMEA).
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