fbpx
domenica, Gennaio 26, 2025
HomeNewsLinee Guida per l'orientamento (riforma prevista nell'ambito del PNRR)

Linee Guida per l’orientamento (riforma prevista nell’ambito del PNRR) [Parere CSPI]

Il CSPI ha emanato il prescritto parere sull’adozione del documento “Linee Guida per l’orientamento relativo alla riforma 1.4 nell’ambito della Missione 4 -Componente 1 del PNRR finanziato dall’Unione europea-Next Generation EU”.

Il Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione (CSPI) accoglie con favore il riconoscimento del ruolo dell’orientamento scolastico, aspetto fondamentale per la crescita culturale e sociale delle studentesse e degli studenti da collocare strategicamente in una impostazione sistemica.

Il CSPI, in coerenza con quanto espresso nel parere autonomo reso nell’adunanza del 18 gennaio 2018, che si allega, evidenzia la funzione centrale delle attività di orientamento nella lotta alla dispersione e all’insuccesso formativo degli studenti, per il miglioramento dell’efficacia della proposta didattica e formativa e la promozione della cittadinanza attiva e dell’inclusione sociale.

L’orientamento è un processo diacronico che accompagna ciascun individuo per tutto l’arco della  vita nella conoscenza di sé e del contesto sociale, culturale ed economico che lo circonda, configurandosi come un diritto permanente di ogni persona, che si esercita in forme e modalità diverse e specifiche a seconda dei bisogni, dei contesti e delle situazioni. Scopo dell’orientamento è favorire la maturazione e lo sviluppo delle competenze necessarie per definire o ridefinire i propri obiettivi personali e professionali in rapporto al contesto e per elaborare un progetto di vita con la capacità di sostenere le scelte che esso comporta.

L’orientamento impone una particolare attenzione alla centralità del sistema scolastico, luogo insostituibile nel quale ogni soggetto acquisisce e potenzia le competenze di base e trasversali, lungo il percorso dai 3 ai 19 anni, con il coinvolgimento di tutti gli attori interessati che operano sul territorio, orientamento che investe il processo globale di crescita della persona lungo l’arco della vita.

Questi aspetti andrebbero evidenziati in modo più esplicito nelle Linee Guida allegate allo schema di decreto oggetto del parere, che paiono concentrarsi in modo quasi esclusivo a proposte riguardanti la scuola secondaria. Il CSPI ritiene pertanto importante, per la piena attuazione di un orientamento efficace, che siano date indicazioni chiare, nei successivi provvedimenti attuativi, per la costruzione di un curricolo formativo unitario e verticale, in modo che nell’ambito del Piano
triennale dell’offerta formativa siano predisposti interventi specifici che esplicitino tempi e attività
puntuali partendo dall’infanzia e dal primo ciclo di istruzione.

Il CSPI evidenzia la necessità che le Linee Guida esplicitino l’importanza del raccordo tra scuola secondaria di primo grado e quella di secondo grado ai fini di una scelta consapevole e ponderata che tenga conto delle potenzialità delle studentesse e degli studenti e contribuisca al contrasto della dispersione scolastica. Allo stesso modo è necessario un approfondimento e una riflessione specifica sulla funzione strategica del consiglio orientativo al termine del primo ciclo, come strumento di raccordo del percorso di orientamento che, sostenuto da una didattica orientativa, a partire dalle migliori esperienze attuate dalle scuole, diventi condiviso e si possa ricondurre ad un modello semplice, snello e omogeneo, coerente con la “certificazione delle competenze” e inserito nell’E-Portfolio, che deve accompagnare in continuità il percorso dello studente. L’orientamento compete e coinvolge tutta l’esperienza scolastica, tutte le discipline e tutti gli operatori scolastici.

Orientare non si sostanzia solo nell’informare sui percorsi futuri di studio e di lavoro, ma significa soprattutto garantire gli strumenti per acquisire la conoscenza di sé e quindi delle proprie attitudini, sviluppare atteggiamenti costruttivi nel rapporto con gli altri e con il mondo. È in questa accezione che l’orientamento scolastico farà crescere nella capacità di operare scelte consapevoli sul proprio futuro, non solo lavorativo, che in realtà è in continuo mutamento. Il valore formativo dell’orientamento, affinché si passi da un’accezione meramente informativa ad una che ne assuma più pienamente la valenza formativa, è basato sulla progettazione di percorsi di orientamento finalizzati alla scoperta delle potenzialità e degli interessi degli studenti attraverso una didattica orientativa e riflessiva che, attraverso la conoscenza degli oggetti del sapere, miri alla promozione della persona, come soggetto critico che sappia orientarsi nella complessità della realtà.

Nell’orientamento scolastico è altresì fondamentale coinvolgere gli studenti, chiamati a ripercorrere le tappe del proprio apprendimento. Orientare è un verbo che la scuola declina al riflessivo: orientarsi grazie alla scuola. Si scopre se stessi grazie alla riflessione guidata con il docente tutor e i docenti di classe.

Il CSPI auspica che i successivi provvedimenti attuativi esplicitino i collegamenti tra moduli di orientamento e dei Percorsi per le Competenze Trasversali e l’Orientamento (PCTO). Le attività previste per l’orientamento devono essere correlate e integrate a quelle previste nell’ambito dei PCTO, sia a livello quantitativo in relazione al monte-ore sia a livello qualitativo in relazione ad azioni che, nel rispetto di tempi e spazi flessibili per utilizzare al meglio le opportunità offerte dal territorio oltre che dall’autonomia organizzativa delle scuole, favoriscano l’inclusione, la parità di genere e il superamento degli stereotipi.

Si evidenzia che le Linee Guida per i PCTO di cui al Decreto Ministeriale n. 774 del 4 settembre 2019 sono costruite su basi comuni rispetto al testo in esame e che, per evitare confusioni e sovrapposizioni, dovrebbero essere considerate in un quadro unitario considerandone anche il ruolo rivestito nell’ambito del colloquio dell’esame di Stato. È dunque importante specificare nei successivi provvedimenti attuativi se il monte-ore specifico dei PCTO per ciascun indirizzo di studio e le ore e le attività di orientamento possano essere considerate insieme, comprendendo anche le 15 ore dei percorsi di orientamento da realizzare con l’Investimento 1.6 del PNRR con l’Università, l’AFAM e con gli ITS Academy.

Oltre ad apprezzare la previsione di un raccordo ed una armonizzazione dei molteplici modelli di “certificazione delle competenze” ad oggi in uso, il CSPI ritiene che la previsione del rilascio su richiesta di una “certificazione delle competenze” al termine di ciascuna annualità della secondaria di secondo grado può essere funzionale alla possibilità di un ri-orientamento nel primo biennio, fornendo così uno strumento per una possibile nuova scelta più consapevole, anche con il supporto professionale di figure di riferimento. In questo senso, nei successivi provvedimenti attuativi, andrebbe richiamato quanto previsto dal Decreto Ministeriale n. 5 dell’8 febbraio 2021 concernente gli esami integrativi e gli esami di idoneità nei percorsi del sistema nazionale di istruzione, che, per favorire il ri-orientamento e il successo formativo, consente il passaggio ad altro percorso, indirizzo, articolazione, opzione di scuola secondaria di secondo grado in maniera più flessibile, riconoscendo la possibilità che la scelta effettuata di fatto all’inizio della terza classe della scuola secondaria di primo grado possa essere rivista. A tal proposito si evidenzia l’alta percentuale di abbandono e dispersione scolastica che si verifica proprio nel biennio nonostante l’obbligo scolastico.

Il CSPI, considerato che le attività di orientamento possono essere trasversali e sono di fatto inserite nella progettualità della scuola, per evitare una loro documentazione secondo un approccio solo formalistico e adempitivo, peraltro di difficile attuazione, suggerisce di individuare modalità di documentazione effettive e tracciabili all’interno del Piano triennale dell’offerta formativa e tramite altre funzioni del sistema informativo, senza riferimenti specifici alle modalità di registrazione delle attività medesime.

Il CSPI suggerisce, inoltre, di specificare cosa si intenda per “campus formativi”, in quanto vi sono esperienze varie e diverse che scuole e territori organizzano da tempo, mentre nel testo si intuiscono scopi e modalità differenti che però paiono di difficile realizzazione, stante le competenze e le linee di indirizzo delle Regioni e degli Enti Locali.

Il CSPI evidenzia, altresì, che il monitoraggio, strumento necessario per avere informazioni sulle scelte effettuate dalle scuole, dovrebbe essere dialogante e integrato con gli altri strumenti già a sistema, anche a livello informatico e di piattaforme, a partire dal Piano triennale dell’offerta formativa e dal RAV.

Inoltre gli strumenti E-Portfolio, “curriculum dello studente” e “certificazione delle competenze” (a cui deve aggiungersi il “consiglio orientativo”), che hanno obiettivi diversi, devono rientrare in una logica omogenea, integrando e completando un quadro unitario in relazione al percorso scolastico e allo sviluppo di competenze che favoriscano scelte di orientamento in senso continuo e verticale al fine di evitare al contempo l’elaborazione di una pluralità di documenti che agiscono sulle stesse tematiche. Sarebbe pertanto opportuno che l’E-Portfolio orientativo personale delle competenze, per evitare un approccio formale e adempitivo, non si sovrapponesse con il “curriculum dello studente” ma lo valorizzasse, e che fossecon modalità agili e snelle, facilmente gestibili, accessibili e leggibili per studenti, famiglie e docenti. In esso dovrebbero essere valorizzate non solo le competenze digitali, ma tutte le competenze di base e trasversali. 

Il CSPI condivide l’individuazione e l’importanza di avere docenti formati per l’orientamento e dotati di accertate competenze. Per la realizzazione di efficaci percorsi di orientamento è necessario rafforzare tutte le competenze alla base della professione docente. I successivi provvedimenti attuativi dovrebbero definire in tempi congrui e nelle opportune sedi le modalità, i tempi e le risorse per la formazione sia per l’anno 2023 e sia a regime. La formazione sia per i docenti tutor dell’orientamento sia per una didattica orientativa dovrebbe essere inserita, inoltre, tra le azioni previste dal Piano Nazionale di Formazione nonché considerata anche nella progettazione delle attività della Scuola di alta formazione dell’istruzione in via di costituzione.

Il CSPI ritiene che le ricadute sul rapporto di lavoro e sulla retribuzione debbano essere regolate in
sede negoziale.

Il CSPI, infine, auspica che in merito alle risorse, con criteri e modalità di utilizzo da definire nelle sedi competenti, si chiarisca nei successivi provvedimenti attuativi come le risorse assegnate alle scuole per la riduzione dei divari territoriali e della dispersione (Decreto Ministeriale n. 170 del 24
giugno 2022) e gli interventi previsti, si inseriscano in ciò che le scuole stanno progettando, anche
se ancora in attesa delle Linee Guida di riferimento.

Il CSPI, alla luce delle riflessioni effettuate e con l’auspicio che i punti di attenzione siano considerati, esprime parere favorevole sullo schema del Decreto in oggetto e sulle allegate Linee Guida.

VEDI IL PARERE COMPLETO

ARTICOLI CORRELATI

ARTICOLI PIÙ POPOLARI

ULTIMI ARTICOLI