Doccia fredda per quanti speravano nella rimozione del vincolo triennale sulla mobilità.
Le Commissioni riunite Affari Costituzionali e Bilancio proseguono l’esame del ddl n. 452 diconversione in legge del decreto-legge n. 198/2022 in materia di proroga dei termini legislativi.
Nel corso del procedimento di conversione del Decreto Milleproroghe in legge era stato presentato l’emendamento 5.33 a prima firma Carmela Bucalo (Fratelli d’Italia):
“11-bis. Sono prorogati per l’a.s. 2023/2024 i termini per la mobilità straordinaria su tutti i posti vacanti e disponibili di cui all’articolo 1, comma 108, della legge 13 luglio 2015, n. 107, in deroga ai vincoli di permanenza di servizio effettivamente svolto. Possono partecipare ai trasferimenti, passaggi di ruolo, utilizzazioni e assegnazioni provvisorie tutto il personale che è in servizio a tempo indeterminato assunto al 31 dicembre 2022″.
Con l’emendamento in questione si mirava a prevedere, solo per l’a.s. 2023/2024 la riapertura dei termini della mobilità straordinaria prevista dalla Legge 107/2015.
Ebbene l’emendamento che in un primo momento risultava ammesso, è stato successivamente dichiarato inamissibile in quanto estraneo alla materia.
Secondo quanto riporta il quotidiano Italia Oggi, sullo sfondo vi sarebbe la preoccupazione di non fare strappi in avanti rispetto all’interlocuzione in corso tra il Governo e la Commissione Europea in merito alle misure previste dal PNRR in materia di scuola e istruzione, con particolare riferimento al sistema di reclutamento e al vincolo triennale. Quest’ultimo, infatti, viene considerato dalla Commissione Europea un elemento indispensabile per assicurare la continuità didattica e, di conseguenza, una scuola di qualità.
Resta però ancora irrisolta la questione della mobilità, le cui domande dovrebbero partire a breve (probabilmente a marzo). Prima di quella data Ministero e Sindacati dovranno trovare una convergenza sulla revisione del CCNI (Contratto Collettivo Nazionale Integrativo). Com’è noto, la questione del vincolo triennale (e in particolare, la sua applicabilità ai docenti neoassunti nell’anno scolastico 2022\2023) resta il principale nodo della discordia.
Sempre secondo si apprende da Italia Oggi, il Governo potrebbe decidere di inserire una norma sul vincolo triennale direttamente nel prossimo decreto legge PNRR in modo da limitare l’applicabilità del vincolo triennale alle sole nuovi assunzioni che avverranno dal nuovo sistema di reclutamento (e quindi, in questo modo escludendo dal vincolo i neoassunti nel 2022/2023).