Si è svolta in data 11 marzo 2024 la riunione sull’ipotesi di CCNI per la formazione incentivata prevista dal Decreto Legge n. 36 del 2022. Ciò a seguito della pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del Decreto Interministeriale 259 del 29 dicembre 2023 pubblicato in GU di sabato 9 marzo 2024 contenente “Disposizioni concernenti le modalità di valutazione dei percorsi di formazione incentivata per il personale docente”.
LA BOZZA
La proposta presentata dall’Amministrazione prevede che le attività formative, con adesione su base volontaria, siano finalizzate per l’a.s.2023/24 alla formazione dei docenti con incarichi di collaborazione con la dirigenza scolastica e di coordinamento organizzativo.
Le attività formative sarebbero erogate da INDIRE in modalità telematica, anche in asincrono, secondo i contenuti minimi previsti dall’Allegato B del D.L.36 che prevede:
- un totale di 15 ore per gli insegnanti della scuola dell’infanzia e primaria
- 30 ore per gli insegnanti della scuola secondaria.
Il percorso avrà durata complessiva di 9 anni (tre cicli di tre anni ciascuno) al termine del quale si otterrà una gratifica salariale.
La formazione sarebbe affidata a INDIRE, in quanto non sono ancora partite le procedure di accreditamento degli Enti.
QUANDO SI SVOLGE?
La partecipazione alle attività formative dei percorsi si svolge fuori dell’orario di insegnamento in ore aggiuntive rispetto a quelle di didattica in aula previste dalla normativa vigente.
RETRIBUZIONE
La bozza illustrata dal Ministero prevede anche la possibilità di remunerare l’attività formativa con emolumenti forfettari a carico del FMOF. La contrattazione d’istituto può prevedere compensi forfetari che:
- per gli insegnanti della scuola dell’infanzia e primaria non possono essere inferiori a 200 euro
- per i docenti della scuola secondaria di primo e secondo grado a 400 euro.
In alternativa, si prevede la possibilità di utilizzare i 5 giorni previsti dall’art.36, comma 8 del CCNL 2019/21 con esonero dal servizio di cui all’art. 36 del CCNL.
LE CRITICHE DEI SINDACATI
Rispetto alla proposta dell’amministrazione i sindacati sono molto critici. L’ipotesi del CCNI pretende infatti di regolare attività, come la formazione e la carriera degli insegnanti, che si ritengono prerogative di competenza contrattuale e collegiale. Sono quindi inaccettabili intrusioni normative su materie di esclusiva pertinenza contrattuale.