Si attende per domani lunedì 2 novembre o al massimo per l’indomani l’ennesimo DPCM (Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri) contenente le nuove misure volte al contrasto dell’emergenze epidemiologica da COVID-19. Il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte avrebbe infatti rotto gli indugi dopo gli ultimi bollettini della Protezione Civile sull’andamento dei contagi nel nostro paese.
Nella conferenza stampa sull’analisi della situazione epidemiologica svoltasi venerdì 30 ottobre, è stato evidenziato come nel periodo 8-21 ottobre, l‘indice di trasmissibilità Rt calcolato sui casi sintomatici di coronavirus è pari a 1,70. Un dato allarmante che fa prefigurare uno scenario di tipo quattro.
In particolare sono quattro le Regioni che si trovano già nello scenario quattro di cui due (Lombardia e Piemonte) hanno già sforato quota 2 dell’indice RT. Altre sette Regioni sono classificate a rischio elevato di una trasmissione non controllata del virus.
Sebbene il Comitato Tecnico Scientifico (CTS) ritiene che al momento non ci siano le condizioni per un lockdown nazionale, suggerisce di procedere immediatamente con lockdown locali per limitare la diffusione del contagio.
COSA DOVREBBE PREVEDERE IL NUOVO DPCM
È appena iniziato l’incontro in videoconferenza con i rappresentanti delle Regioni e dei Comuni, con cui il Governo cercherà di definire una linea condivisa sulla principale criticità, ovvero i limiti allo spostamento fra Regioni.
Compatibilmente a uno scenario di tipo quattro, il nuovo DPCM dovrebbe infatti prevedere le seguenti misure:
- Non saranno possibili spostamenti tra regioni, se non per compravate esigenze di lavoro, di salute o emergenze con conseguente ritorno all’autocertificazione (es: rientro al proprio domicilio).
- Chiusura dei centri commerciali nel fine settimana;
- Anticipo del coprifuoco in tutta Italia dalle 20 o alle 21, anticipando quindi l’orario fissato oggi in alcune regioni alle 23 in altre a 24.
- La Didattica a distanza per le scuole secondarie di secondo grado passerebbe dal 75% al 100% per tutti gli studenti delle scuole superiori e le università e potrebbe essere previsto anche il coinvolgimento degli studenti delle terze medie.