Il Comitato Tecnico Scientifico (CTS), si è riunito urgentemente su richiesta del Governo nella mattinata di Domenica 17 gennaio 2021 in merito alle misure previste per la scuola dal DPCM 14 gennaio con particolare riferimento a quanto previsto per la ripresa delle attività didattiche in presenza per le scuole superiori.
COSA PREVEDE IL DPCM
Il nuovo DPCM prevede che per le regioni in zona gialla e arancione, le istituzioni scolastiche secondarie di secondo grado adottano forme flessibile nell’organizzazione dell’attività didattica in modo che a decorrere dal 18 gennaio 2021, almeno al 50% e fino a un massimo del 75% della popolazione studentesca sia garantita attività didattica in presenza. La restante parte dell’attività didattica è svolta tramite il ricorso alla didattica a distanza.
Resta sempre garantita la possibilità di svolgere attività in presenza qualora sia necessario l’uso di laboratori o per mantenere una relazione educativa che realizzi l’effettiva inclusione scolastica degli alunni con disabilità e con bisogni educativi speciali garantendo comunque il collegamento on line con gli alunni della classe che sono in didattica digitale integrata.
SVOLGIMENTO DELLE ALTRE ATTIVITÀ EDUCATIVE E DIDATTICHE
L’attività didattica ed educativa per i servizi educativi per l’infanzia, per la scuola dell’infanzia e per il primo ciclo di istruzione continua a svolgersi integralmente in presenza. È obbligatorio l’uso di dispositivi di protezione delle vie respiratorie salvo che per i bambini di età inferiore ai sei anni e per i soggetti con patologie o disabilità incompatibili con l’uso della mascherina.
LE ATTIVITÀ DIDATTICHE NELLE ZONE ROSSE
Diversamente dalle zone gialle e arancioni, nelle zone rosse le attività didattiche della scuola secondaria di secondo grado e anche delle seconde e terze classi della scuola secondaria di primo grado, si svolgono interamente a distanza. Anche in questo caso resta sempre garantita la possibilità di svolgere attività in presenza qualora sia necessario l’uso di laboratori o per mantenere una relazione educativa che realizzi l’effettiva inclusione scolastica degli alunni con disabilità e con bisogni educativi speciali.
LA POSIZIONE DEL CTS
Nel verbale approvato al termine della riunione, viene ricordato che le scuole hanno un ruolo limitato nella trasmissione del virus e che l’assenza prolungata da scuola può provocare conseguenze gravi nei ragazzi, per gli apprendimenti e per la sfera emotiva e relazionale. Secondo il CTS quindi le scuole possono riaprire, anche se viene allo stesso tempo riconosciuta l’autonomia delle Regioni che potranno adottare provvedimenti più restrittivi rispetto a quanto previsto dal DPCM nazionale “tendendo conto delle situazioni congetturali del territorio”. Saranno quindi le Regioni e i relativi Governatori ad assumersi la responsabilità politica delle loro decisioni. Autonomia quindi va di pari passo con responsabilità.
Intanto domani dovrebbero rientrare in classe gli studenti delle superiori del Lazio, Molise, Piemonte ed Emilia Romagna. Per le altre Regioni al momento il rientro è previsto per la settimana successiva o addirittura dal 1° febbraio. Alla luce delle decisioni del CTS però, nei prossimi giorni, le Regioni in zona gialla o arancione potrebbero decidere di anticipare il rientro a scuola.