Il CSPI (Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione) ha approvato nella seduta del 30 dicembre 2020 il Documento di fine mandato nel quale si forniscono anche considerazioni sullo stato attuale del sistema scolastico.
Nel documento si legge che, anche a parere del CSPI, la ripresa delle attività scolastiche in presenza deve essere una priorità assoluta evitando gli errori del passato e assicurando le massime condizioni di sicurezza a studenti e personale scolastico. Rimane indispensabile – prosegue il documento – che trasporti, regole per il tracciamento, coordinamento degli interventi sui territori, orari delle città siano al servizio della riapertura delle scuole. Una riapertura che deve essere inserita in una programmazione condivisa nel rispetto delle specificità territoriali e dei singoli indirizzi scolastici che coinvolga la rappresentanza della comunità educante.
A tal fine per la ripresa delle lezioni in presenza il CSPI ritiene necessario l’attivazione delle seguenti misure:
- potenziamento del sistema dei controlli sanitari, dei dispositivi di sicurezza, del tracciamento dei contagi mediante l’utilizzo di tamponi rapidi e di una corsia preferenziale per tutte le componenti scolastiche;
- priorità anche per il personale scolastico nella campagna vaccinale;
- potenziamento dei servizi e dei trasporti, coordinato a livello territoriale con l’orario di funzionamento delle scuole, nel rispetto delle decisioni delle autonomie scolastiche;
- interventi di carattere amministrativo in grado di garantire l’applicazione degli aspetti ordinamentali e che pianifichino per tempo aspetti fondamentali dell’anno scolastico (“monte ore” obbligatori e requisiti per la validità dell’anno scolastico, esami di Stato, modalità e risorse per il “recupero”, …).
Nel documento si fa inoltre riferimento al fatto che la scuola acquisisca effettivamente centralità e priorità in quanto una solida cultura è un elemento insostituibile per il benessere e il futuro del Paese e per ristabilire gli equilibri sociali e di sviluppo economico.
A questo fine – afferma il documento – sarà importante che le ingenti risorse del Next Generation EU siano investite in larga parte nel sistema scolastico con una visione strategica in grado di risolvere presenti e pregresse criticità, assicurando investimenti e standard di qualità di livello europeo in tutto il territorio nazionale: attuazione di una politica di diritto allo studio in grado di favorire l’inclusione scolastica; lotta alla dispersione; rivisitazione dei percorsi didattici per lo sviluppo di competenze finalizzate alla crescita individuale e sociale; diffusione della scuola dell’infanzia e del tempo pieno; riduzione del numero di alunni per classe; edilizia moderna e sicura (e accogliente); innalzamento dei livelli professionali e retributivi del personale; superamento definitivo del precariato e definizione di un sistema nazionale di reclutamento finalizzato al miglioramento del successo formativo degli studenti.