É in programma per domani 12 aprile 2022 l’incontro tra il Ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi e i rappresentati delle organizzazioni sindacali per discutere della riforma del reclutamento del personale docente, uno dei punti previsti dal PNRR.
La riforma punta alla revisione dell’attuale sistema di reclutamento dei docenti, legato ad un ripensamento della loro formazione iniziale e lungo l’intera carriera. L’obiettivo è determinare un significativo miglioramento della qualità dei percorsi educativi, per offrire a studentesse e studenti sempre migliori livelli di conoscenze, capacità interpersonali e metodologico-applicative, nonché coprire con regolarità e stabilità le cattedre disponibili con insegnanti di ruolo.
Una volta approvata la riforma, è previsto il reclutamento, attraverso il nuovo sistema, di 70.000 docenti entro il 2024.
Uno degli obiettivi della riforma dovrebbe essere quello di migliorare la copertura delle cattedre disponibili con insegnanti di ruolo, riducendo il precariato.
COSA PREVEDE LA BOZZA DI RIFORMA
La riforma, secondo quanto riporta il quotidiano Il Sole 24 ore, prevederebbe l’introduzione delle c.d. “lauree semiabilitanti“. Lo schema di decreto dovrebbe essere illustrato proprio domani alle organizzazioni sindacati e poi portato in Consiglio dei Ministri nei prossimi giorni. Precisiamo che la riforma riguarda esclusivamente gli insegnanti della scuola secondaria di I e II grado.
Coloro che intendono intraprendere la strada dell’insegnamento potranno seguire uno dei seguenti percorsi:
- Conseguire già durante il percorso di laurea (3+2 oppure a ciclo unico) i 60 CFU necessari per conseguire l’abilitazione. Resta da definire se tali crediti potranno essere conseguiti in parallelo rispetto ai crediti curriculari della laurea magistrale o se ciò comporterà un allungamento del percorso di laurea.
- Conseguire durante il percorso di laurea almeno 30 CFU (di cui 15 di tirocinio), partecipare ai concorsi a cattedra e poi completare i rimanenti 30 CFU e conseguire l’abilitazione successivamente dopo il concorso svolgendo un anno con contratto a tempo determinato e in part-time.
- Per i soli precari storici (cioè docenti con 36 mesi di servizio alle spalle) non sarà necessario conseguire ulteriori crediti in quanto potranno accedere direttamente al concorso, pur senza abilitazione.
In tutti i tre casi il reclutamento passerebbe sempre e comunque dal superamento delle prove concorsuali.
Dopo il superamento del concorso, per ciascuna classe di concorso si formeranno due distinte graduatorie:
- una, che avrà priorità, relativa ai vincitori in possesso dei 60 CFU e dell’abilitazione specifica sulla classe di concorso.
- L’altra sui posti residui per chi ha superato il concorso ma è in possesso di soli 30 CFU. Tali docenti stipuleranno un contratto a tempo determinato e in part-time durante il quale conseguiranno i rimanenti CFU (per arrivare ai 60 CFU richiesti).