DM 631/2018 E L’ACCANTONAMENTO DEI POSTI
Il DM 631/2018, al fine di garantire il recupero delle facoltà assunzionali per l’anno scolastico 2018/19, ha previsto che, nel caso di incapienza delle graduatorie del concorso 2016 e delle GAE, gli aspiranti utilmente collocati a pieno titolo nelle graduatorie di merito del concorso 2018, approvate entro il termine del 31 dicembre 2018 e in posizione utile rispetto ai posti residuati dalle operazioni di immissione in ruolo, effettuano la scelta degli ambiti territoriali disponibili, con decorrenza giuridica ed economica dall’anno scolastico 2019/20.
I posti in questione, scelti dai docenti suddetti, sono stati pertanto accantonati e resi indisponibili, nei rispettivi ambiti, per le operazioni di mobilità e di immissione in ruolo per l’anno scolastico 2019/20 durante il quale tali docenti svolgeranno l’anno di formazione e prova.
In pratica la norma in questione consentiva ai docenti utilmente collocati nelle GM2018 approvate entro il 31 dicembre 2018 di poter procedere fin da subito alla scelta dell’ambito territoriale di titolarità, ancorché la decorrenza giuridica ed economica della loro assunzione fosse fissata al 1° settembre 2019. Questo in modo da sottrarre tali posti alle operazioni di mobilità e quindi consentire il recupero delle facoltà assunzionali per l’anno scolastico 2018/2019.
La norma era stata concepita come forma di tutela a favore degli aspiranti le cui graduatorie non erano state pubblicate in tempo per le immissioni in ruolo 2018/2019, pur in presenza di posti disponibili per le immissioni. Questa tutela si sarebbe dovuta realizzare mediante l’accantonamento dei posti disponibili e impegnandosi così ad assumerli il 1 settembre del 2019.
SCELTA SUI POSTI DISPONIBILI DEL CONTINGENTE 2018\2019
Senonché i posti sui quali i candidati hanno potuto scegliere e che poi sono stati accantonati in realtà erano quelli residuati dopo le immissioni in ruolo di settembre 2018, relativi al contingente 2018\2019. Pertanto si trattava di pochi posti residuati in seguito alle scelte effettuate dai nuovi immessi in ruolo di settembre 2019.
Quella che era stata pensata come una norma di tutela, rischia oggi di divenire ingiusta nei confronti di tali docenti. Infatti, coloro che saranno immessi in ruolo ex novo per l’anno scolastico 2019\2020 potranno contare su un numero più ampio di posti, anche derivanti dalla c.d. “Quota 100”. Ebbene, coloro che hanno già accantonato il posto l’anno scorso, non potranno scegliere sui posti che si sono resi disponibili col nuovo contingente 2019\2020, per cui si creeranno situazioni paradossali in cui i docenti collocati in posizione più alta in graduatoria avranno meno possibilità di scelta, in termini di sedi disponibili, rispetto a chi ha un punteggio più basso.
LA PROPOSTA UNITARIA DEI SINDACATI
Le organizzazioni sindacali (UIL SCUOLA, FLC CGIL, CISL SCUOLA, GILDA, SNALS), con una proposta unitaria, hanno effettuato diverse proposte all’amministrazione, tra cui quella di consentire a questi docenti un cambio di provincia che tenga conto delle attuali disponibilità, ma amministrazione non ha dato alcun riscontro nel merito.
Nel frattempo alcuni Ambiti Territoriali hanno calendarizzato le convocazioni di questi docenti per la scelta della scuola, senza attendere le Istruzioni operative delle immissioni in ruolo 2019/20 e la definizione dei nuovi contingenti. Come era prevedibile queste accelerazioni hanno suscitato scontento tra i lavoratori coinvolti, che si aspettavano una risposta definitiva dal tavolo di confronto nazionale col MIUR. Per questo motivo chiediamo un intervento politico del MIUR teso a sanare le disparità di trattamento che si prefigurano per i docenti coinvolti, anche con emanazione di un DM correttivo del DM 631, che consenta ai lavoratori la possibilità di effettuare un cambio di provincia, durante le operazioni di immissione in ruolo 2019/20.