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Parere negativo del CSPI sulla sperimentazione dell’Educazione Civica, rinvio a settembre 2020

Il CSPI (Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione) si è espresso in merito allo Schema di decreto relativo alla sperimentazione nazionale in merito all’insegnamento trasversale dell’educazione civica in tutte le scuole del primo e secondo ciclo di istruzione del sistema nazionale di istruzione. Il CSPI, pur prendendo atto positivamente della approvazione quasi unanime da parte del Parlamento della norma che introduce l’insegnamento della educazione civica negli ordinamenti delle scuole di ogni ordine e grado, esprime parere negativo alla sperimentazione per le ragioni di seguito illustrate.

Secondo il CSPI il progetto di sperimentazione non risponde alle condizioni previste in caso di promozione di progetti sperimentali poiché il provvedimento del Miur: 

  • non individua la platea delle istituzioni scolastiche potenzialmente coinvolte e le modalità di adesione delle scuole interessate;
  • non prevede una “durata definita” del progetto sperimentale proposto, ma si limita ad indicare che esso sia attuato dall’anno scolastico 2019/20;
  • non indica con chiarezza gli “obiettivi” che dovrebbero caratterizzare la sperimentazione proposta, non sono infatti evidenziate le finalità e i risultati attesi; 
  • non si prevede alcuna “valutazione di risultati “: è assente ogni riferimento ai soggetti, alle modalità e ai tempi con cui si intende procedere alla valutazione dei risultati della sperimentazione proposta.

Il CSPI rappresenta altresì che questa sperimentazione, sia pure ad adesione volontaria, non è praticabile a questa data in quanto comporta una serie di adempimenti sul piano organizzativo e didattico di difficile attuazione e tale da compromettere la qualità ed il significato della sperimentazione stessa. Risulterebbe sicuramente sconvolto il curricolo e il piano di attività, già predisposto per l’a.s. 2019/20, come prevede l’art. 3 c. 1 del DM in esame, inserendo l’insegnamento trasversale dell’educazione civica attraverso la quota della autonomia riservata alle scuole per trentatré ore annuali, adempimenti che le stesse hanno già realizzati da tempo.

È necessaria altresì una riflessione aggiuntiva sulla compatibilità temporale fra la permanenza della legge 169/2008, che ha introdotto “Cittadinanza e Costituzione” (che resta in vigore fino all’entrata a regime della Legge 92/2019, come recita il l’art. 2 c. 9 della legge) e l’introduzione della sperimentazione attraverso il D.M. in esame.

CONCLUSIONI
Il CSPI ritiene necessario non dare avvio alla sperimentazione e viceversa suggerisce di utilizzare l’anno scolastico in corso per:

  • preparare studenti e genitori al significato del nuovo insegnamento, anche in previsione delle opportune ridefinizioni dei patti di corresponsabilità che devono essere estesi alla scuola primaria e revisionati nella scuola secondaria di primo e secondo grado, come prevede l’art. 7 della legge n. 92 già citata;
  • chiarire il rapporto tra la nuova disciplina e i comportamenti sociali e civici (anche alla luce delle nuove competenze-chiave europee del 22 maggio 2018);
  • realizzare adeguate iniziative di formazione del personale scolastico;
  • studiare modalità di valutazione del nuovo insegnamento anche nelle sue connessioni con gli strumenti attualmente esistenti quali le rubriche di valutazione che chiariscano i diversi livelli di apprendimento corrispondenti ai voti, la certificazione delle competenze e il sistema degli esami.

Il CSPI pertanto esprime parere negativo sul DM in oggetto che prevede, nell’a.s. 2019/20, la sperimentazione nazionale in merito all’insegnamento trasversale dell’educazione civica in tutte le scuole del primo e secondo ciclo del sistema nazionale di istruzione.

IL MINISTRO FIORAMONTI
Il neo ministro Fioramonti, una volta appreso il parere negativo del CSPI (che ricordiamo è obbligatorio, ma non vincolante), con una nota ha affermato l’intenzione di rinviare la sperimentazione a partire dall’anno prossimo (2020\2021) previa adeguata programmazione da attuarsi a partire da gennaio 2020.

Sentirò a breve associazioni di dirigenti, docenti e studenti per discutere con loro della possibilità di avviare una seria programmazione a partire da gennaio 2020 (con tanto di fondi aggiuntivi in Legge di bilancio), per fare quello che il precedente ministro non aveva fatto, cioè preparare in modo efficace le scuole nell’ottica dell’introduzione dell’Educazione civica nel settembre 2020, come previsto dalla legge”.

Parere CSPI

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