Il CSPI (Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione) ha espresso il parere sullo schema di decreto inerente le “Linee guida per l’insegnamento dell’educazione civica”, ai sensi dell’art. 3 della legge 20 agosto 2019, n. 92. Il parere espresso è favorevole, a condizione che siano accolti le proposte di modifica e i suggerimenti avanzati.
Ricordiamo che la Legge prevede che all’insegnamento dell’educazione civica siano dedicate non meno di 33 ore per ciascun anno scolastico e che esse siano svolte, in via ordinaria esse sono svolte, nell’ambito della declinazione annuale delle attività didattiche, da uno o più docenti del team o del Consiglio di Classe cui l’insegnamento è affidato.
VALUTAZIONE POSITIVA DELLE FINALITÀ
Il CSPI valuta positivamente le finalità espresse con la predisposizione delle “Linee guida per l’insegnamento dell’educazione civica” ed apprezza il recepimento delle indicazioni contenute nel parere già espresso dal Consiglio in data 11/09/2019 sulla bozza di decreto che istituiva la sperimentazione nazionale per l’insegnamento trasversale dell’educazione civica in tutte le scuole del I e II ciclo di istruzione del sistema nazionale.
GIUDIZIO DESCRITTIVO
In relazione alle modalità di valutazione, il CSPI sottolinea l’opportunità dell’introduzione del giudizio descrittivo in tutti i gradi e tipologie di scuole con il conseguente superamento del voto in decimi, poco plausibile data la trasversalità dell’insegnamento dell’educazione civica.
GRADUALITÀ TEMPORALE E SPERIMENTAZIONE
Il CSPI ritiene opportuna la gradualità temporale introdotta che vede la determinazione dei traguardi di competenza e degli obiettivi specifici di apprendimento di tutti i gradi e tipologie di scuola, ma rileva la necessità di estendere di un anno la sperimentazione, considerato che le scuole saranno comunque tenute ad avviare per legge la programmazione del curriculo di Educazione Civica a partire dall’a.s. 2020/2021, anno che si preannuncia estremamente complesso per i Collegi dei Docenti, chiamati innanzitutto a riprogettare le attività. Ne consegue pertanto che il monitoraggio previsto dall’art. 4, comma 2, del decreto sia meglio definito e traslato agli aa.ss. 2021/22 e 2022/23, auspicando un contributo più attivo delle scuole alla stesura definitiva delle Linee Guida.