La decisione di rinviare il concorso straordinario al prossimo anno, utilizzando le graduatorie già esistenti e da aggiornare, va nella direzione giusta, anche se sarebbe stato preferibile un percorso snello già effettuabile quest’anno.
Purtroppo abbiamo perso mesi preziosi per la Scuola, a causa dell’ennesima impuntatura, che ha portato a divisioni ed acredine in una comunità educante già messa a dura prova dalla pandemia.
Questo significa che a settembre il numero dei contratti a tempo determinato (precari) probabilmente raggiungerà il picco storico di 200 mila unità. È facile prevedere che ci saranno ritardi anche nella presa d’incarico, con tante classi scoperte. E tutto questo proprio nel momento più delicato della storia della Scuola italiana, quando milioni giovani nel nostro Paese (per ultimi in Europa) dovranno fare i conti con una didattica frammentata ed una socialità ridotta.
A volte il buon senso vale più dei titoli in politica.